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Letture sulla morte consigliate

“Ricordati che devi morire!” – “Mo’ me lo segno”

La celebre battuta appartiene al film “Non ci resta che piangere” di Roberto Benigni, in un botta e risposta tra Massimo Troisi e un fratone che richiama la figura di Savonarola. Nel cinema, nel teatro, nella letteratura e nell’arte, la morte è da sempre un argomento ricorrente che l’essere umano ha sempre cercato di indagare e spiegare. Il pensiero della morte è spesso sinonimo di mestizia, angoscia e paura.

Letture sulla Morte

Molti intellettuali nel corso della storia si sono soffermati a riflettere sull’argomento, offrendoci molte interpretazioni a riguardo. Per quanto la morte sia attorno a noi, quando incombe o sopraggiunge nella nostra vita è facile sentirsi impreparati. I libri possono aiutare a comprendere, a prepararsi e a sentirsi meglio, talvolta ci aiutano ad accostarci ancor più pienamente alla vita, a considerarla nel suo valore più autentico.

Noi di FUNUS vi consigliamo alcune letture interessanti che possono aiutare a comprendere questo momento così importante:

“Le intermittenze della morte” di Josè Saramago

In un paese non specificato la gente smette di morire. Quella che a prima vista potrebbe apparire come la più agognata delle fortune, si trasforma ben presto in un incubo: nessuno muore, ma non si guarisce dalle malattie terminali, non ci si risveglia dal coma, non si torna in salute. Semplicemente non c’è trapasso a miglior vita.

Ed ecco che i cittadini di questo paese in cui l’immortalità è diventata reale, iniziano a sperimentare uno strano sgomento: la paura di vedersi invecchiare senza potersi accomiatare dal mondo, rimanendo intrappolati in un corpo vecchio, malato e avvizzito per sempre.

“Storia della definizione di morte” di Francesco Paolo De Ceglia

Questo volume raccoglie i contributi di trentasei giovani ricercatori che, con competenze diverse, hanno esplorato e messo in luce i differenti aspetti con cui il concetto di morte è stato elaborato, vissuto e comunicato nei secoli.

La complessità dell’argomento, la documentazione accurata, la varietà degli argomenti trattati, la molteplicità dei punti di vista rendono estremamente interessante la lettura che lascia comunque spazio ad aperture problematiche e a nuovi approfondimenti.

“L’ultimo viaggio” di Stanislav Grof

Libro molto affascinante sul tema della morte, affrontato dal punto di vista delle antiche religioni, dei culti sciamanici e della moderna psicologia occidentale. Che cosa sappiamo degli stati liminali della nostra esistenza?

Per esempio le fasi che precedono la nascita: è veramente impossibile ricordare qualcosa? E se invece fosse possibile rievocare i traumi che ci hanno accompagnato in questo processo? Stanislav Grof da quasi mezzo secolo si pone quest’ordine di domande sulla coscienza e di conseguenza rintraccia gli strumenti più adatti per scandagliarne i contorni.

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